Alessandro Rossi, imprenditore di Schio (1819-1898), è ricordato per il suo approccio innovativo nel settore industriale e sociale.
Rossi vedeva l’impresa privata come una forza positiva per la società e credeva nella responsabilità degli imprenditori di migliorare la qualità della vita della comunità.
Ha sostenuto progetti a lungo termine che hanno trasformato Schio in un centro industriale significativo.
Ha creato scuole tecniche e programmi di formazione per i giovani, ritenendo l’istruzione essenziale per lo sviluppo personale e professionale.
Ha promosso la collaborazione tra imprese, governo e società civile per affrontare le sfide economiche e sociali, favorendo un ambiente di lavoro armonioso.
L’Oasi Rossi è onorata di derivare il suo nome da Alessandro Rossi, imprenditore modello, proprietario dei terreni originari.
Abbiamo pensato, oltre a praticare fin dall’inizio l’agricoltura come Cooperativa Sociale, di trasformare la proprietà in un giardino, aprirlo alla comunità e all’accoglienza recuperando quelli che erano i valori e il modo di fare Welfare di Alessandro Rossi.
Questo avrebbe favorito l’arrivo di clienti per le attività, ma anche consentito alle persone più fragili di godere di un contesto di relazioni positive favorendo la loro integrazione, in un luogo denso di storia e di bellezza.
L’ANFFAS nel 1980 costituisce la Cooperativa Sociale Nuovi Orizzonti. La Cooperativa sviluppa nel tempo forti motivazioni per il recupero e il riaccorpamento delle proprietà di Alessandro Rossi, in particolare del Podere Modello nel frattempo alienato dalle ex Opere Pie (ora La Casa di Schio), a diversi proprietari.
Nella prima metà degli anni ‘90 la Cooperativa promuove il progetto di recupero del Parco Comunale di Villa Rossi a Santorso, allora in stato di semiabbandono, che nel 1996 viene aperto al pubblico.
Nel frattempo, passo dopo passo negli anni, la Cooperativa acquista diversi appezzamenti di terreno ricomponendo il I° corpo (Pra laghetto del Podere Modello) di circa 7 ettari e sviluppa una grande area di accoglienza aperta al pubblico, nota oggi come Oasi Rossi.
L’aggiunta successiva di 16 ettari ricompone la maggior parte delle superfici dell’ex podere Modello di Alessandro Rossi, creando l’attuale parco agricolo e sociale di 23 ettari.
Era il 1980 quando l’associazione Anffas con un gruppo di genitori meravigliosi, dopo aver dato vita 5 anni prima alla sezione Anffas di Santorso, fondò la cooperativa Nuovi Orizzonti con lo scopo di poter coinvolgere al lavoro dei giovani che provenivano dalle strutture dell’Associazione.
Ne è la Presidente la Signora Caterina Fioravanti Bertoli.
Viene concesso in affitto alla cooperativa il terreno a sud del Parco Rossi ex Podere Modello di Alessandro Rossi e di proprietà del Baratto di Schio,
Si iniziano a produrre delle orticole che vengono vendute in una baracca di legno a nord del terreno.
Vengono costruite dei tunnel per la coltivazione di primizie.
A seguire vengono installate delle serre tunnel non riscaldate sempre utilizzate per la coltivazione di primizie orticole.
1983: Prende servizio il Dottor Domenico Garbin con una borsa di studio lavoro e insieme viene coinvolto nel lavoro operativo Denis Inderle, il quale aveva appena concluso il Servizio Civile presso l’Associazione.
Nei lavori di orticoltura vengono coinvolti anche un gruppetto di 4 persone con disabilità che facevano parte dell’Associazione: Ugo Roso, Patrizio Zordan, Ivana Tisato, Dal Molin Roberto.
1984: Insieme all’orticoltura si fa un tentativo sperimentale di coltivazione di piante d’appartamento su una serra attrezzata di riscaldamento. Oltre a ciò, con la comunità Montana si predispone un impianto sperimentale per la produzione di lamponi.
1985: Il 15 gennaio a causa dell’eccezionale nevicata, cadono tutte le serre tranne quella riscaldata.
1985 -1987: Le serre tunnel vengono ricostruite. Si espande la produzione orticola con la vendita diretta dei prodotti grazie alla disponibilità di numerosi volontari genitori dell’Associazione ANFFAS e si inizia la vendita al mercato. Gradualmente vengono coinvolti altri lavoratori dei quali la metà in stato di disagio.
1987-1992: L’attività di floricoltura con la vendita diretta si espande ulteriormente coinvolgendo altri soci e volontari. Vengono installate nuove serre adibite alla floricoltura. Gradualmente l’orticoltura viene lasciata perché poco redditizia e prevalentemente stagionale.
1992: Si inizia un lento e progressivo lavoro di sistemazione dell’area circostante alla serra negozio di fiori. Si svuota la vasca circolare sorta ancora come bacino per irrigazione del Podere opera di Alessandro Rossi. Se ne ripristina il fondo e si recinta abbellendola con uno steccato in legno e delle aiuole circostanti.
1993: Nel terreno della Cooperativa viene proposto per la prima volta un Concerto di Musica Celtica aperto a tutti gratuitamente come ringraziamento della stagione primaverile appena trascorsa.
1994: Nella primavera viene organizzata una semplice manifestazione denominata “Animali per amici” che porta nei prati diverse centinaia di persone.
1994: La cooperativa organizza una gita a Londra che coinvolge circa 25 soci e ragazzi. Aumenta l’entusiasmo e il desiderio di fare del terreno acquistato un luogo di ritrovo, di accoglienza e di contatto con la natura. Si intravede in questo progetto la possibilità di unire idealmente all’area della cooperativa anche il Parco di Villa Rossi e pertanto si chiede al proprietario del Parco (allora Opere Pie) la possibilità di avere in gestione il Parco completamente inaccessibile perché ancora distrutto dalla nevicata del 1985.
1994: La cooperativa dà vita alla Manifestazione denominata “Giornata della Solidarietà”. L’allestimento della mostra viene preparata con strutture precarie di arelle e telo di nylon. L’affluenza inaspettata è notevole attorno ai 5000 visitatori.
1995: Le Opere Pie stipulano una convenzione che permette alla cooperativa la manutenzione del Parco e il recupero con l’apertura al pubblico con biglietto d’ingresso.
L’apertura e l’inaugurazione viene fissata per il 5 maggio 1995. Il mese successivo alla stipula della convenzione una tromba d’aria distrugge ulteriormente il Parco sradicando alberi di oltre 40- 50 metri di altezza. Con uno sforzo immane e con l’aiuto degli alpini di Santorso ed altri volontari si riesce a rendere accessibile il Parco Rossi e per la prima volta nella sua storia renderlo visitabile al pubblico con un orario e biglietto d’ingresso. Nel Parco viene sviluppato dalla Cooperativa un itinerario didattico per le scuole.
1995: L’espansione dell’attività è in contrasto con le normative sulla salvaguardia delle risorgive, perciò, viene imposto alla cooperativa un trasferimento a valle delle strutture e un limite netto allo sviluppo della floricoltura.
1995: Le persone coinvolte operativamente sia “normodotate” che in disagio sono ormai una trentina. La cooperativa a seguito delle brevi esperienze di accoglienza vissute i due anni precedenti decide di sistemare l’area gradualmente e di attrezzarla con giochi, aree picnic, e aree verdi.
1996 – 1999: Si installano le nuove serre a valle delle risorgive, l’Oasi inizia sempre più ad essere luogo di accoglienza e di incontro per gruppi, associazioni, scuole e manifestazioni.
1997: L’allora ULSS N°4 coinvolge la cooperativa in un progetto di animazione presso il Centro Servizi di Montecchio Precalcino l’Ex Istituto. Tale progetto durerà per 23 anni.
1998: Si dà vita al nuovo progetto didattico alla scoperta del mondo delle farfalle denominato “VOGLIA DI VOLARE” con la costruzione di un giardino tropicale che ospita centinaia di farfalle provenienti da tutto il mondo. Il progetto porta in cooperativa una media di circa 7000 persone all’anno da tutto il Veneto.
1999: Si acquisisce la Casa Gialla messa in vendita nel fondo adiacente all’Oasi Rossi. Ricomponendo così parte dell’ex Podere Modello.
2000: la cooperativa fonda il Gruppo Volontari di Montecchio a supporto delle iniziative di animazione e comunità degli ospiti del Centro Servizi.
2002: Si inizia a sperimentare l’entrata all’Oasi con un biglietto di ingresso per dar modo di far rispettare maggiormente l’area, di recuperare parte dei costi di realizzazione e manutenzione, creare dei nuovi percorsi di inserimento lavorativo. L’affluenza registrata è di circa 20.000 persone all’anno tra le farfalle e l’Oasi.
2002: L’oasi si arricchisce di altre iniziative. Si costruisce una nave di grandezza di oltre 20 metri che diventa una nuova area giochi.
2002: La cooperativa dà vita al progetto “TU TU” che consiste nell’acquisto di un treno lillipuziano da usare nell’Oasi come elemento di aggregazione e gioco e a Montecchio come mezzo di trasporto tra le varie comunità.
2002: Si acquista a est all’interno del podere un altro terreno che completa a monte della statale insieme alla Casa Gialla il Podere Modello.
2003: Si ristruttura la Casa Gialla per destinarla all’accoglienza di una comunità alloggio per disagio Psichiatrico.
2003: Si dà vita a Montecchio Precalcino ad un grande evento teatrale di condivisione denominato “EL GRAN TEATRO DEL MUNDO”.
2004: Viene realizzato il nuovo fabbricato di accoglienza e ristoro “CHIOSCO ROSSI”.
2005: 1° settembre si attiva la comunità Alloggio Casa Gialla in convenzione con l’ULSS N4. Inaugurazione ufficiale il 1° settembre.
2005: Si realizza il nuovo giardino delle farfalle tropicali vive. “La più grande superficie d’Italia dedicata alle farfalle.
2007: Si attiva sempre nella Casa gialla un gruppo appartamento protetto per tre soggetti con disagio psichiatrico.
2009: Si realizza il nuovo fabbricato polifunzionale e altre strutture per l’accoglienza di persone con disabilità.
2010: Si inaugura e si attiva il nuovo appartamento protetto per persone con disabilità adiacente al fabbricato di accoglienza e ristoro costruito l’anno precedente denominato CASA IN FIORE.
2015 autunno: prima edizione di “Rossi art” porta in oasi e parco circa 1500 /2000 persone
2015: in occasione della 22° esima edizione giornata della solidarietà la cooperativa organizza il 1° cammino della pace Schio – Santorso, che conterà la partecipazione di circa 2000 persone
2019: a maggio viene acquistato il terreno sotto la statale ex podere modello (circa 17 ettari). Una cerimonia celebrativa viene condivisa con le scuole e i soci il giorno 29 maggio 2019.
2019: agosto inizia il cantiere delle nuove serre. Quelle vecchie risultano ormai fatiscenti e la scelta tra decidere di sostituirle con delle nuove serre nello stesso luogo o spostare la costruzione a valle ricade su quest’ultima possibilità. Il cantiere comincia ad agosto e le serre saranno pronte come previsto per apertura nel mese di marzo 2020. In quelle vecchie viene tenuta funzionante la serra delle farfalle che sarà attivata in quelle nuove solo nel 2021. Si spenderanno circa 2 milioni di euro considerando anche le spese dei sottoservizi.
Nel frattempo, in marzo 2020 inizia la pandemia e ciò compromette solo parzialmente lo svolgimento dei lavori perché grazie all’energia e all’entusiasmo di tutti soci e lavoratori pochi mesi dopo si è già pronti per spostare la serra vendita dalla sede vecchia a quella nuova. Ovviamente la serra non è completata ma comunque accessibile e fruibile.
Le serre vecchie sono dismesse ad eccezione delle tre campate della serra delle farfalle che rimarrà ancora attiva per qualche tempo fino all’ultimazione del delicato allestimento del percorso tropicale
2020 giugno: iniziano i lavori di allestimento della serra farfalle nella nuova serra. In autunno e inverno tra l’anno 2020 e il 2021 vengono tolte sette delle dieci campate delle vecchie serre e viene bonificato il terreno dove le stesse poggiavano allestendo una sorta di giardino giapponese.
2022: in marzo iniziano i lavori grazie al bonus 110 nella comunità alloggio Casa gialla con un lavoro di rafforzamento antisismico, un lavoro di tamponamento del tetto, la sostituzione degli infissi, il posizionamento di 15 kW di fotovoltaico con accumulo e sostituzioni delle caldaie con pompe di calore.
2022: tra novembre e dicembre vengono istallati 1900 mq di serra tunnel nel podere Rossi.
2023: a febbraio vengono installati 60 kW di pannelli fotovoltaici nella serra vendita nuova.
La Cooperativa Sociale Nuovi Orizzonti, acquistata nel 2019 l’ultima parte del Podere Modello di Alessandro Rossi, mira a ricomporre l’unitarietà del Podere e a sviluppare un’attività agricola sostenibile, integrata con le attività già esistenti. L’obiettivo è creare un’azienda multifunzionale con attività agricole, fattoria didattica e agriturismo, in armonia con l’ambiente naturale.
Il piano di sviluppo del Podere Rossi include cinque aree principali:
- Area a nord (2 ettari): confina con la SP 350 e comprende fabbricati residenziali da ristrutturare e terreni per coltivazioni ortive e arboree.
- Area serre e orticole officinali a ovest (1,9 ettari): destinata a coltivazioni ortive e officinali in serra e campo aperto.
- Area frutteti, apiario, animali, orzo per birrificio (2,5 ettari): situata verso Piovene.
- Area centrale (6,5 ettari): prevista come prato con fiori per api, circondata da ciliegi da fiore, attraversata da un canale idrico.
- Area ambientale e agrituristica (3,2 ettari): potrebbe ospitare un laghetto di 8-10.000 mq, utile come bacino idrico e per la protezione civile, con zone d’ombra e un’area agrituristica.